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Checco Zalone: “Non sono razzista e non posso scherzare sugli uominisessuali…”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2019-12-23

Ancor prima dell’uscita al cinema Tolo Tolo, la nuova pellicola di Checco Zalone, è stata investita dalle critiche per il singolo di lancio. “Immigrato” è il suo titolo e, per alcuni spunti, al pubblico è sembrato particolarmente offensivo nei confronti degli extracomunitari. Checco Zalone: “Non posso scherzare sugli uominisessuali…” Contro la canzone si è scagliata …

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Ancor prima dell’uscita al cinema Tolo Tolo, la nuova pellicola di Checco Zalone, è stata investita dalle critiche per il singolo di lancio. “Immigrato” è il suo titolo e, per alcuni spunti, al pubblico è sembrato particolarmente offensivo nei confronti degli extracomunitari.

Checco Zalone: “Non posso scherzare sugli uominisessuali…”

Contro la canzone si è scagliata anche Heather Parisi che ha scritto su Twitter: “L’immigrato di Checco Zalone è un concentrato di luoghi comuni che non ha nulla di ironico. Perché l’ironia è altro, l’ironia consiste nel mostrare che è il suo contrario ad essere più credibile del luogo comune”. L’attore e regista quindi, ha voluto replicare alle accuse.

Intervistato da Aldo Cazzullo per il Corriere, Checco Zalone ha risposto:

Purtroppo non si può dire più nulla. Se riproponessi certe imitazioni di dieci anni fa, tipo quella di Giuliano dei Negramaro, mi arresterebbero. Oggi non potrei scherzare come facevo, che so, su Tiziano Ferro, o sugli uominisessuali.

Quando il giornalista commenta che Zalone non prendeva in giro gli omosessuali ma chi li scherniva seriamente lui afferma: “È evidente; anche se forse non a tutti. L’unica cosa atroce qui è la psicosi del politicamente corretto. C’è sempre qualche comunità, o qualche gruppo di interesse, che si offende”.

“Non sono razzista!”

Nello specifico, il brano “Immigrato” non è razzista e lo stesso Checco Zalone respinge le accuse:

Escludo che qualcuno possa essere così stupido da pensarlo davvero. Non sono razzista neanche verso i salentini, che per noi baresi sono i veri terroni. E neppure con i foggiani, anche se molti di loro si sono risentiti per una canzone che ho cantato da Fiorello, La nostalgie de bidet: ‘Così proprio ogg’ so’ turnuto nella mia Fogg’, la delinquenza la spazzatura la poverté, ma finalment voilà le bidet…’. Ne approfitto per chiedere scusa ai foggiani: lo giuro, non penso che appartengano a una razza inferiore… E chiedo scusa pure ai calabresi: nel nuovo film c’è una battuta terribile su Vibo Valentia.

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