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Checco Zalone litiga a suon di grammatica con la giornalista di Pomeriggio Cinque

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2013-10-31

A volte mi chiedo: può un comico essere antipatico? Sì, quando si tratta di Checco Zalone la risposta è sì, almeno per quanto riguarda il mio modestissimo parere. Durante la scorsa intervista singola de Le Iene, ha tirato fuori tutta la sua “simpatia”, giustificandosi sul tema dell’omosessualità, quando in realtà ha fatto uno scivolone dietro …

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A volte mi chiedo: può un comico essere antipatico? Sì, quando si tratta di Checco Zalone la risposta è sì, almeno per quanto riguarda il mio modestissimo parere. Durante la scorsa intervista singola de Le Iene, ha tirato fuori tutta la sua “simpatia”, giustificandosi sul tema dell’omosessualità, quando in realtà ha fatto uno scivolone dietro l’altro con la scusa che tanto, se sei un comico alla fine scherzi sempre no? No. La vera risposta è questa. Intervistato ieri in esclusiva per Pomeriggio Cinque da (altra simpaticona) Marika Dell’Acqua (forse è per questo che l’ospitata a Domenica In è saltata? Mah…) Zalone ha parlato del suo ultimo film in uscita oggi, Sole a catinelle.

L’intervista si è aperta con qualche gesto scaramantico (la finta grattatina che non fa più ridere nemmeno alle elementari) e successivamente ha affermato: “Una mattina mi sono svegliato ed ho visto il sole, ed ho pensato che volevo mettere questa parola nel titolo del film, però può risultare banale… Poi mi è venuto questo ossimoro, si dice ossimoro?”, la giornalista l’ha prontamente sminuito: “No, non è un ossimoro…” “Tecnicamente no, però è una frase ossimorica” (linguaccia alla giornalista) per poi aggiungere: “La tua è una figura di mer*a che non sapevi cos’è l’ossimoro…”, “Ma dai, ripresa da Checco che non sa usare il congiuntivo” ha quindi risposto la Dell’Acqua.

Zalone di contro ha affermato: “Io lo so usare il congiuntivo, ragazza. Questo sembra un lavoro stupido, invece ci si sofferma tanto a fare queste cazzatine che facciamo… Alle scuole elementari ero molto bravo, anch’io prendevo 10, le scuole medie… come si dice? Una parabola che scende, scendente si dice?”. La giornalista l’ha subito ripreso esclamando: “Discendente, questa io so cos’è! E’ un climax discendente”. “E così scopriamo che uno sgrammaticato con una licenza media in tasca e tanti grilli in testa, in realtà è un attento osservatore del mondo che lo circonda e lo condisce con un pizzico di ironia”.

Queste le parole usate dalla giornalista per terminare un servizio che ha avuto come unico fine, quello di sminuire Zalone che, per quanto mi stia largamente più simpatico un calcio negli stinchi che una chiacchierata con lui, ha voluto rappresentare malamente il luogo comune dell’uomo ignorante con la terza media e dell’acculturato con una laurea in tasca, peccato che la giornalista non sappia che Zalone sia laureato in Giurisprudenza e che sì, non significa un bel niente, ma concludere un servizio con una tale inesattezza è stato solo un chiaro tentativo (fallito miseramente) di screditare qualcuno senza prima farsi un giretto (che ne so) su Wikipedia… bastava così poco.

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