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Caso Balocco, quanto è costato a Chiara Ferragni? Spese legali, risarcimenti e fughe dei brand
Emanuela Longo 29/12/2024
I costi occulti di Chiara Ferragni nel “caso Balocco”. Tra multe, risarcimenti e danni reputazionali.
Il caso Balocco, esploso a dicembre 2023 e chiusosi 12 mesi dopo, ha lasciato un segno indelebile non solo sull’immagine di Chiara Ferragni, ma anche sul portafoglio dell’influencer. Con un danno reputazionale considerevole e una lunga serie di spese legali e risarcimenti, l’inchiesta è stata un vero e proprio terremoto per il mondo della beneficenza influencer.
Caso Balocco, quanto è costato a Chiara Ferragni
La vicenda ha preso una piega seria con l’intervento dell’Antitrust, che ha multato Ferragni per pubblicità ingannevole legata al Pandoro Balocco, sanzione costata un milione di euro. Un ulteriore milione è stato versato per il caso delle uova pasquali Dolci Preziosi, anch’esso coinvolto nel polverone mediatico.
Uno degli aspetti più discussi riguarda i risarcimenti diretti ai consumatori che si sono sentiti ingannati dall’acquisto dei prodotti pubblicizzati. In totale, 160 persone riceveranno un indennizzo di 150 euro ciascuno, per un totale di 24.000 euro, come svelato da Selvaggia Lucarelli attraverso le sue Instagram Stories.
Il dato è stato confermato dal Tg1, che ha sottolineato come il bonifico sarà un simbolo più che un reale rimborso per i cittadini coinvolti.
Oltre ai risarcimenti, Ferragni ha versato 200.000 euro a un ente che supporta le donne vittime di violenza, scelto anche dall’associazione. Tuttavia, i costi legali, non resi pubblici, e le collaborazioni annullate rappresentano la parte più pesante del bilancio.
Le prime saranno totalmente a carico dell’imprenditrice. Inoltre, brand storici hanno interrotto contratti con l’influencer, determinando perdite non quantificabili ma significative.
La vicenda, tuttavia, potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui gli influencer approcciano le campagne benefiche. Le aziende collaboratrici, scottate dall’esperienza, saranno probabilmente più caute in futuro, mentre il pubblico guarda con crescente scetticismo alle iniziative che fondono marketing e filantropia.