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Carlo Verna, segretario Usigrai: “Ferrara sulla Rai? Il massimo della propaganda scandalo”

di Simone Morano

Pubblicato il 2011-02-25

Secondo il consigliere di minoranza Rai Nino Rizzo Nervo, il ritorno di Giuliano Ferrara in Rai rappresenta una coincidenza molto strana. A spiegarlo è stato lo stesso Rizzo Nervo intervenendo a Klauscondicio, al microfono di Klaus Davi: “Giuliano Ferrara farà una trasmissione dopo il Tg1 delle 20? Non ne so nulla, l’ho letto anche io …

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Giuliano Ferrara

Secondo il consigliere di minoranza Rai Nino Rizzo Nervo, il ritorno di Giuliano Ferrara in Rai rappresenta una coincidenza molto strana. A spiegarlo è stato lo stesso Rizzo Nervo intervenendo a Klauscondicio, al microfono di Klaus Davi: Giuliano Ferrara farà una trasmissione dopo il Tg1 delle 20? Non ne so nulla, l’ho letto anche io oggi sulle agenzie. Devo premettere che Ferrara su La7 ha lavorato benissimo, ma c’è una strana coincidenza che mi fa sorridere: oggi sul Foglio esce un’intervista di Masi in settima pagina, quando un direttore generale della Rai meriterebbe la prima, e subito dopo si viene a sapere che Ferrara tornerà in Rai. Non penso che Masi lo abbia sognato ieri notte e che la visione di Giuliano gli abbia fatto venire in mente l’idea. Tutti sanno che Ferrara è tornato a essere l’intelligente e colto consigliere del principe (Silvio Berlusconi, ndr). Ancora una volta, insomma, Masi si militerebbe a mettere in atto gli ordini del capo”. Conclude Rizzo Nervo: “D’altra parte constato che è in atto un forte boicottaggio nei confronti del programma di Lucia Annunziata”.

Sul tema interviene anche Carlo Verna, segretario Usigrai, il sindacato dei giornalisti della tv pubblica, che sottolinea: “Masi parla al Foglio cercando di rilanciare la propria immagine, ma resta aggrappato alla poltrona in maniera disperata. Ferrara, tornato a essere il consigliere principe di Berlusconi, guadagna uno spazio di massima visibilità sulla prima rete Rai. Insomma, siamo alla propaganda scandalo più assoluta. E la beffa è che una trasmissione così schierata si chiamerebbe Radio Londra”.

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