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Caressa risponde alle critiche dopo i Mondiali 2014 e su Sky Sport 24: “Uno dei mesi più importanti della sua storia”

di Federico Lanza

Pubblicato il 2014-07-22

Fabio Caressa, telecronista di Sky, dopo l’avventura dei Mondiali di calcio in Brasile si è confessato in una lunga intervista al quotidiano Corriere.it rispondendo alle critiche di chi lo accusa di mettere fin troppa enfasi nei suoi commenti: “Non sono una persona permalosa, le critiche le accetto. Anche a me capita di essere un critico …

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Fabio Caressa, telecronista di Sky, dopo l’avventura dei Mondiali di calcio in Brasile si è confessato in una lunga intervista al quotidiano Corriere.it rispondendo alle critiche di chi lo accusa di mettere fin troppa enfasi nei suoi commenti: “Non sono una persona permalosa, le critiche le accetto. Anche a me capita di essere un critico feroce, in ambito tecnico, di alcuni giocatori. Dico solo che estrapolare frasi dal contesto emotivo in cui si dicono e portarle su un piano logico, è un errore di comunicazione”.

Caressa ha quindi voluto fare un bilancio dei Mondiali 2014 per Sky, ed in merito ha ammesso: “Per Sky è un bilancio con numeri al di sopra delle attese. Abbiamo battuto il record per una partita della nazionale con 3 milioni di spettatori, il record per una partita che non prevedeva squadre italiane in finale con 2,5 milioni, abbiamo dati esaltanti. Sky Sport 24 ha fatto uno dei mesi più importanti della sua storia”.

E sui colleghi ha dichiarato: “Adani è bravissimo, è molto preparato sulle squadre e sui giocatori, ma i tempi di telecronaca che ha Bergomi non li ha nessuno”. Ma il segreto per essere una seconda voce eccellente ce lo svela proprio Caressa nel corso dell’intervista, quando spiega: “Riuscire a sintetizzare in poche parole i concetti tecnici, mettere insieme una grande capacità di sintesi lessicale con le grandi cognizioni che un ex giocatore / allenatore ha”.

Dopo aver raccontato la sua preparazione come commentatore, il celebre telecronista ha replicato l’assenza su Sky dei diritti 2015-2018 per la Champions, senza tuttavia sbilanciarsi troppo: “Sono cose che viaggiano sopra la mia testa, le lascio ai miei dirigenti che sono bravi a occuparsene”.

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