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Calcio, la spartizione dei diritti tv fa litigare le big e la Lega. Galliani: “Andiamo in tribunale”

di Simone Morano

Pubblicato il 2011-05-12

I diritti tv delle partite di serie A rischiano di creare un polverone all’interno della Lega Calcio. Il Consiglio di Lega, infatti, ha reso esecutivo il voto che l’Assemblea di Lega ha contestato: di conseguenza, i tre istituti di ricerca indicati dalle piccole dovranno decidere come sarà ripartito il 25 % delle risorse provenienti dai …

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Trovato l'accordo per i diritti tv?

I diritti tv delle partite di serie A rischiano di creare un polverone all’interno della Lega Calcio. Il Consiglio di Lega, infatti, ha reso esecutivo il voto che l’Assemblea di Lega ha contestato: di conseguenza, i tre istituti di ricerca indicati dalle piccole dovranno decidere come sarà ripartito il 25 % delle risorse provenienti dai diritti tv: risorse da dividere a seconda del bacino d’utenza. Decisivo, in questo senso, si è rivelato il voto di Maurizio Beretta, presidente uscente, che per altro ha attirato l’ira funesta delle cinque big.

Basta sentire le parole di Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan: “Beretta si assumerà le responsabilità patrimoniali del voto che ha espresso. Dopo essersi astenuto nel corso dell’ultimo consiglio, egli, smentendo se stesso, adesso si è schierato a fianco di una delle parti in causa. Beretta è un presidente di Lega che in Lega non c’è mai, perché lavora a Unicredit dalla mattina alla sera. Questa storia finirà in tribunale”.

La replica di Beretta, in ogni caso, non si è fatta attendere: “Non ho deciso per una parte piuttosto che per l’altra, ma ho deciso affinchè si giungesse a una risoluzione della vicenda. Il mio voto non era che un atto dovuto, visto che la delibera era stata approvata dalla maggioranza dell’assemblea“.

Beretta conclude, a proposito della sua permanenza a via Rosellini: “L’assemblea, tra l’altro, conosce la mia decisione da almeno due mesi. Fino a quando non sarò avvicendato, continuerò a svolgere il mio lavoro in maniera responsabile”.

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