Blob e vent’anni prima: il miglior Caronte per traghettarci nel 2010

31/12/2009 di Valeria Panzeri

Ogni 31 dicembre, da molti anni a questa parte, RaiTre non perde occasione per deliziarci con il sunto dei mesi che ci accingiamo a lasciarci alle spalle.

Come da tradizione anche durante questa notte di Capodanno, intorno alle 23:10, potremo fruire della geniale e impietosa lente d’ingrandimento sotto la quale Enrico Ghezzi mette la nostra miserrima Italia.
Italia nostra, fatta di furbetti, quartierini, ossimori, reality-politica, mafia e mafietta, Cavalieri e cavalier serventi, mortadelle, Piazza San Pietro e Piazza del Popolo.
Italia di arte, cultura, Italia che affoga nella spazzatura.

Quante cose si pensano ma non si dicono? Tranquilli ci pensa Blob, con i suoi montaggi surreali, potenzialmente aperti a mille interpretazioni ma, fondamentalmente, espliciti per chi vuol vedere.
Programma spiazzante: dimostrazione incontrovertibile che non servono studi televisivi e pubblico dall’applauso facile quando si ha in mano l’idea vincente. Blob è un montaggio, un montaggio finalizzato a creare sensi o a decostruire significati.

Eppure anche Enrico Ghezzi è stato ispirato da qualcuno. Ovviamente dal grande regista e teorico del cinema Ejsenstein, regista de La corazzata Potemkin per intenderci, il quale ha avuto per primo la geniale di idea di creare significati attraverso accostamenti di immagini… guarda caso anche in quella sede il bersaglio principale era socio-politico.

Considerando che tutto il mondo è paese è che certe brutte magagne ci sono sempre state, anche nella tanto democratica e decantata Grecia antica, rassegnamoci ad accettare che la nostra bella Italia non fa eccezione, anzi, regala ai Satiri dei tempi nostri grandissimi spunti.

Per chi vuol vedere e soprattutto ricordare, dato che la memoria non è esattamente il punto forte del Belpaese, stasera c’è Blob.

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