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Andrea Ambrogetti, presidente del DGTVi: “Per le tv locali il digitale terrestre è una sfida”

di Simone Morano

Pubblicato il 2010-11-27

Ieri in Lombardia si è dato l’addio alla televisione analogica. Piero Degli Antoni del Giorno ha intervistato Andrea Ambrogetti, presidente dell’associazione DGTVi, che gestisce il passaggio al digitale terrestre, per spiegare ai cittadini meno avvezzi alla tecnologia quali saranno i cambiamenti principali. E’ normale che tutti i cambiamenti comporteranno qualche difficoltà, specie per la popolazione …

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Inizia in Lombardia l'era del digitale terrestre

Ieri in Lombardia si è dato l’addio alla televisione analogica. Piero Degli Antoni del Giorno ha intervistato Andrea Ambrogetti, presidente dell’associazione DGTVi, che gestisce il passaggio al digitale terrestre, per spiegare ai cittadini meno avvezzi alla tecnologia quali saranno i cambiamenti principali.

E’ normale che tutti i cambiamenti comporteranno qualche difficoltà, specie per la popolazione più anziana, che è più lenta nell’apprendere le novità. Nelle aree già digitalizzate, abbiamo riscontrato problemi del genere da parte di chi guardava i soliti sette-otto canali rassicuranti. In ogni caso, in uno spazio ragionevole di tempo, due o tre giorni al massimo, tutto si regolarizza. Chi non riesca a installare il decoder si fa aiutare da qualcuno, ci sono anche le convenzioni con gli antennisti a tariffa bloccata.

Prosegue Ambrogetti:

Se non ci fosse il digitale terrestre, saremmo rimasti di fronte a uno scenario che presentava da una parte la tv gratuita, limitata a otto o nove canali, e dall’altra la pay tv, che sarebbe stata una specie di serie A. Oggi, con l’aggiunta di quaranta canali, la tv gratuita nelle aree digitali è molto più ricca, e infatti abbiamo registrato un incremento nel consumo di tv free.

Per quanto riguarda le tv locali, infine, Ambrogetti sottolinea:

In nessun altro Paese al mondo esistono 550 televisioni locali. Si tratta di una sfida: o queste tv riusciranno a generare un’offerta interessante per il pubblico, o saranno destinate a soccombere. E’ impensabile agire sulla quantità senza badare alla qualità.

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