logo

Amici 9, i finalisti: Matteo Macchioni, il tenore buonista. Per mesi primo in classifica ma la sua vittoria è improbabile

di Massimo Galanto

Pubblicato il 2010-03-28

Una voce di grande impatto e la tecnica che rasenta la perfezione. Il tutto mescolato con un fastidioso buonismo. Questo in sintesi il ritratto del tenore 26enne, nato a Sassuolo, Matteo Macchioni. Sin da maggio 2009 la sua entrata nella scuola di Amici fu ufficializzata da Maria De Filippi; il suo banco, unico nella sezione …

article-post

Una voce di grande impatto e la tecnica che rasenta la perfezione. Il tutto mescolato con un fastidioso buonismo. Questo in sintesi il ritratto del tenore 26enne, nato a Sassuolo, Matteo Macchioni.

Sin da maggio 2009 la sua entrata nella scuola di Amici fu ufficializzata da Maria De Filippi; il suo banco, unico nella sezione lirica, non è mai stato messo in discussione. Dall’inizio del talent show, Matteo ha dominato la classifica di gradimento, mantenendo sempre il primo posto. Raccontata così la storia, la vittoria di Matteo non sembra in discussione; tuttavia, il grande pubblico, soprattutto quello composto da ragazze under 20, non ha mai espresso entusiasmo per il tenore che, in realtà, non è mai stato investito dall’unanime consenso. Per questo motivo, la vittoria finale di Matteo sembra improbabile.

Nella prima parte del programma il tenore di Sassuolo ha raccolto la stima e l’apprezzamento di tutti i compagni di scuola. In particolar modo, la stima reciproca con il cantante Pierdavide Carone, è stata ostentata più volte dai due. Tuttavia, nella fase serale del talent, gli attacchi da parte della squadra bianca, ed in particolar modo del ballerino Stefano De Martino e dello stesso Pierdavide sono piovuti sulla testa dell’inerme Matteo. Infatti, il tenore, accusato di essere un finto buonista, ha tardato a replicare. Solo in qualche occasione il tono della sua voce si è alzato (tranne che in occasione delle ottime esibizioni) – sintomo, questo, di grande controllo ed educazione.

Matteo Macchioni colpisce per la vocalità spettacolare di cui è in possesso e per l’abilità dimostrata al pianoforte. Nonostante i molti attacchi ricevuti, è da riconoscere il sacrificio fatto dal 26enne in occasione di quasi tutte le esibizioni, per aver cantato pezzi non lirici. Rare, infatti, le riproduzioni di arie classiche; ha riadattato, invece, canzoni pop e rock, pur con sfumature liricheggianti. Senza dimenticare, però, ovviamente, la consapevolezza ex ante di Matteo riguardo alla partecipazione al talent show in cui dominano le canzoni pop-commerciali. Matteo a maggio scorso fu scelto da Beppe Vessicchio, ma all’interno della scuola è stato seguito dal maestro Sergio La Stella. Altro appunto da avanzare al tenore, il più preparato tecnicamente e vocalmente, riguarda la scarsa empatia col pubblico, con conseguente difficoltà ad emozionare e a coinvolgere chi lo ascolta.

Nel serale Matteo ha duettato, in entrambe le occasioni in modo brillante, con il soprano Teona Dvali e con Massimo Ranieri. Dell’ep di Matteo Macchioni non si hanno numeri e dati certi, ma sembra che la Sugarmusic, sua casa discografica, voglia esportarlo in terra straniera. Tra i brani eseguiti da Matteo, anche “La promessa” scritto da Francesco Tricarico. Noi vi proponiamo la maestosa prova in “Who wants to live forever” dei Queen.

Potrebbe interessarti anche