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Amici 20, Giulia Stabile vittima di bullismo: parla la mamma e racconta un doloroso episodio

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2021-04-24

Giulia Stabile di Amici 20 è stata vittima di bullismo quando era molto piccola. La dolorosa confessione arriva dalla mamma Susi Castaner intervistata tra le pagine del settimanale DiPiù. Amici 20, Giulia Stabile vittima di bullismo: parla la mamma “A causa della sua passione per la danza, è stata vittima di gravissimi episodi di bullismo, …

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Giulia Stabile di Amici 20 è stata vittima di bullismo quando era molto piccola. La dolorosa confessione arriva dalla mamma Susi Castaner intervistata tra le pagine del settimanale DiPiù.

Amici 20, Giulia Stabile vittima di bullismo: parla la mamma

“A causa della sua passione per la danza, è stata vittima di gravissimi episodi di bullismo, sia fisico sia psicologico”, ha affermato la mamma di Giulia Stabile per poi raccontare un avvenimento particolare.

La ballerina di Amici 20 ad appena 11 anni ha partecipato a Ti lascio una canzone. Questo ha scaturito nei suoi coetanei una sorta di invidia, così come racconta la madre:

Una volta è tornata a casa in lacrime, con il giacchino di cuoio tutto rovinato. I compagni di classe glielo avevano sottratto e tagliato. Glielo avevano ridotto a strisce. A pezzi. Sono immediatamente andata a parlare con i professori. Mi hanno detto che la colpa era di mia figlia, che il resto della classe le voleva bene, ma lei non si inseriva. “Se le vogliono bene, perché le tagliano la giacca? Perché le danno addosso? Perché quando fa ginnastica nessuno tifa per lei?” ho urlato. Mi hanno risposto che avrei dovuto non farle più frequentare le lezioni di danza e, invece, mandarla al doposcuola per consentirle di inserirsi nel gruppo dei compagni.

Non avrei mai tolto a mia figlia l’unica cosa che riusciva a renderla felice. Ma non è stato un periodo facile. Giulia usciva da scuola, andava a danza e spesso rimaneva a lezione fino alla sera. Poi tornava a casa e si metteva a studiare fino a tardi. Temeva che, se non si fosse preparata, i suoi compagni l’avrebbero presa in giro. A volte si nascondeva sotto le coperte e continuava a studiare fino all’alba. 

Era una lotta continua. L’indomani, però, mi accorgevo subito del modo in cui aveva passato la notte perché aveva le occhiaie e si addormentava in classe. Sono stati anni difficili. Nemmeno la psicologa della scuola l’ha aiutata. Tuttora, quando usciamo in macchina, Giulia non vuole che passi nella via di quella scuola: mi chiede di fare strade diverse perché ha ricordi troppo brutti.

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