logo

Ambra Angiolini per la prima volta parla della bulimia: “Non mi meritavo quella roba”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2011-01-14

Chi non la conosce bene e non ne ha mai seguito il percorso, forse non si è nemmeno mai reso conto di quanto possa essere comunicativa anche con un solo sguardo Ambra Angiolini. Cresciuta forse troppo in fretta, con due occhi enormi e una comunicazione innata tatuata nello sguardo. Ecco perché, in Eroi per caso, …

article-post

Chi non la conosce bene e non ne ha mai seguito il percorso, forse non si è nemmeno mai reso conto di quanto possa essere comunicativa anche con un solo sguardo Ambra Angiolini. Cresciuta forse troppo in fretta, con due occhi enormi e una comunicazione innata tatuata nello sguardo. Ecco perché, in Eroi per caso, pur facendo la parte di una muta, ha comunicato ugualmente in maniera incredibile.

Da venerdì 21 gennaio sarà al cinema con Immaturi, insieme a Raoul Bova, Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Ricky Memphis, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, mentre oggi debutterà in teatro con I pugni in tasca, trasposizione teatrale della pellicola del 1965 di Marco Bellocchio.

Carriera e vita privata si fondono perfettamente generando quindi una grande soddisfazione e un meritevole arricchimento professionale e umano, arricchimento che ha come basi delle radici ben salde, nate da qualcosa che le appartiene da anni: la pulizia d’animo e d’intenti, la lealtà e l’umiltà.

Dote rara in questo ambiente, rarissima. Di recente, ospite a Porta a porta in collegamento, parlando del film di prossima uscita, Bruno Vespa l’ha definita “porcellona”, riferendosi (dice lui) al ruolo che interpreterà nella pellicola, ma si sa, da un tipo come Vespa ormai, cosa vogliamo e possiamo aspettarci? Nulla o poco più. Lei invece, con la solita classe ha cercato di riprenderlo ironicamente, affermando:

Ma che termini usa, Vespa!

Sempre con classe e stile quindi, in punta di piedi come al solito, Ambra recentemente, a Radio Capital ha parlato di un “vecchio” dramma, la bulimia e dell’aiuto che le ha dato sua madre Doriana, affermando:

Con una madre che ha capito il suo ruolo e che mi ha lasciato un biglietto, un post it giallo all’altezza del bagno, dove di solito la pratica si risolve in cui c’era scritto: ti voglio solo dire che sei la migliore donna che potevo immaginare uscisse dalla mia pancia, ti voglio bene. Mamma.

e aggiunge:

Ho pianto un po’ e poi da lì ho capito che non mi meritavo quella roba lì, ed è stata una salita.

Parlare di qualcosa di profondo senza fare gossip, senza chiacchiere da parrucchiere, senza il “peso” del successo, semplicemente così, delicatamente per lasciare un segno e lanciare un forte segnale. Da ragazzina a donna, un percorso pulito, quando la sua stessa protagonista.

Potrebbe interessarti anche