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Alessandro Di Pietro, dopo il licenziamento e il malore replica e si scaglia contro la Rai

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2013-04-06

Nella giornata di ieri, aveva fatto velocemente il giro del web la notizia relativa al licenziamento-lampo che aveva visto protagonista Alessandro Di Pietro, conduttore, in Rai, della trasmissione Occhio alla spesa. Di Pietro, aveva ricevuto una missiva da parte della tv di stato, relativa alla risoluzione del contratto, ad effetto immediato, tra il conduttore e …

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Nella giornata di ieri, aveva fatto velocemente il giro del web la notizia relativa al licenziamento-lampo che aveva visto protagonista Alessandro Di Pietro, conduttore, in Rai, della trasmissione Occhio alla spesa. Di Pietro, aveva ricevuto una missiva da parte della tv di stato, relativa alla risoluzione del contratto, ad effetto immediato, tra il conduttore e l’azienda Rai. A darne notizia, il sito del settimanale Panorama, che spiegava anche le motivazioni di questo licenziamento. La decisione, sarebbe infatti giunta dopo la condanna per pubblicità occulta che l’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato) aveva inflitto alla Rai per tre puntate del programma di Alessandro Di Pietro, nel corso delle quali il conduttore aveva eccessivamente magnificato una pasta per diabetici.

In merito, aveva scritto Panorama: “Secondo l’Agcm Di Pietro aveva incassato un compenso dalla società produttrice della pasta (la cifra era omissis). Sembra che l’ufficio legale della Rai  abbia visionato gli omissis della sentenza e quindi abbia preso la decisione di licenziare Di Pietro”. Di fatto, già da ieri la trasmissione in onda all’interno di UnoMattina non era andata in onda e, tra le “scuse” avanzate vi era quella di un malore che effettivamente, la notte precedente, aveva colto lo stesso Di Pietro, tanto da portarlo al ricovero in una clinica romana.

Come riporta oggi il sito di Leggo, il noto conduttore tv avrebbe risposto con una lettera ai numerosi articoli sul suo conto pubblicati in seguito alla diffusione della notizia. “Stamattina in clinica ho letto i giornali e ho subito reagito al fatto che il mio piccolo malore ormai in via di risoluzione fosse legato alla vicenda Rai. Non è così ! Io mi sono sentito male giovedì notte e i miei avvocati mi hanno fatto sapere del provvedimento soltanto verso le 14,00 di venerdì, scrive Alessandro, rassicurando poi sulle sue condizioni di salute.

Poi, Di Pietro ha voluto replicare anche alle accuse avanzate nei suoi confronti dalla stessa Azienda Rai: “Il mio animo combattente di sempre mi ha fatto reagire e questo è stata la medicina più idonea per farmi riprendere. Infatti subito ho dato mandato ai miei avvocati di dare battaglia perché la mia volontà primaria è di far fare presto una figuraccia alla Rai, non tanto come azienda verso cui ho grande rispetto e riconoscenza, ma nei confronti di chi con un gesto improvvido ha voluto ingiustamente colpire me, volendo dare all’esterno l’idea del cosiddetto “esempio” , scegliendo Alessandro Di Pietro come “capro espiatorio” per nascondere le numerose magagne interne”.

Insieme ai legali, Alessandro si è quindi ricolto “al Giudice del Lavoro per avere giustizia sullo scandaloso e frettoloso provvedimento della Rai ma anche se la sentenza sarà a mio favore io non rientrerò più nell’azienda che mi ha visto per 15 anni al suo servizio garantendole ascolti milionari e share sempre a due cifre, regalandole gratuitamente il format di “Occhio alla spesa” ma soprattutto garantendole altrettanti milioni di incassi pubblicitari”.

Parole dure quelle del conduttore, che prosegue: “Occhio alla spesa finisce perché Alessandro Di Pietro non è più in Rai ? Questo è l’unico aspetto negativo della vicenda che dimostra la miopia della attuale dirigenza. E’ vero che il programma è stato sempre l’identificazione del conduttore ma questo non mi inorgoglisce affatto, perché alla fine dei giochi la Rai sottrae ai suoi telespettatori forse una delle pochissime trasmissioni di servizio pubblico del suo palinsesto. E’ un vero peccato mortale commesso dall’Azienda che tra i molti e bravissimi colleghi conduttori poteva tranquillamente sostituirmi senza penalizzare il suo pubblico. Così come è un peccato mortale disperdere le preziose intelligenze autorali, cresciute in questi anni, che hanno fatto grande “Occhio alla spesa””.

Alessandro si è poi scagliato contro coloro che hanno riportato delle menzogne sul suo conto: “Forte della mia onestà e della mia cristallina correttezza professionale ribadisco, anzi urlo, che non ho mai preso soldi da nessuno per fare pubblicità occulta e chi si è permesso di scriverlo su qualche giornaletto on-line se la vedrà con me in Tribunale avendolo denunciato per diffamazione aggravata. Si dice che il “tempo è galantuomo” ma io, come galantuomo, non ho tempo da perdere e se si è chiusa la porta Rai si sta aprendo un portone di grandi prospettive professionali”.

Infine, rassicura, lo rivedremo nuovamente e presto sul piccolo schermo con un nuovo progetto: “Insieme ad amici produttori e ad artisti di livello stiamo studiando un nuovo format, assolutamente rivoluzionario in termini televisivi, che mi vedrà nel prossimo inverno tra la gente a spiegare come l’alimentazione è la base della nostra salute. Per il resto di aprile mi riposo – e sotto questo aspetto ringrazio l’arroganza della Rai – ma già da maggio a luglio mi aspettano impegni di lavoro fortissimi. Ci rivedremo presto”.

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