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Affari tuoi, Flavio Insinna: “Desidero regalare allegria a chi mi guarda. Nel preserale ci può stare solo Bonolis”

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2013-07-23

“Dall’ultima volta che ho presentato lo show di RaiUno è cambiato tutto: ora desidero regalare allegria a chi mi guarda”, con queste parole, Flavio Insinna parla di Affari Tuoi, tra le pagine di Sorrisi e Canzoni TV. Per poi continuare: “Questo passaggio di testimone è una cosa fantastica. E poi è il decimo anno del programma. …

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“Dall’ultima volta che ho presentato lo show di RaiUno è cambiato tutto: ora desidero regalare allegria a chi mi guarda”, con queste parole, Flavio Insinna parla di Affari Tuoi, tra le pagine di Sorrisi e Canzoni TV. Per poi continuare: “Questo passaggio di testimone è una cosa fantastica. E poi è il decimo anno del programma. Nel calcio al decimo scudetto ti danno la stella sulla maglia e “Affari tuoi” è davvero come il calcio: una metafora della vita. Però, più che un ritorno, lo sento come un arrivo”.

E’ davvero entusiasta Insinna e, dalle sue dichiarazioni la sua gioia viene davvero fuori. Per quanto riguarda il ritorno in Rai Insinna spiega: “Non ho mai avuto esclusive né con Rai né con Mediaset. Non fa parte del mio carattere, per me vale ancora la stretta di mano. Quando mi è stato offerto il lusso di condurre “La Corrida” ho informato la Rai. Mi hanno detto: “Non scappare, torna presto”. Ed eccomi qua. Non voglio dire che la Rai sia casa mia, perché quella è un’altra e ci pago l’Imu. Dico solo che non mi sono mai sentito lontano”.

Durante il corso dell’intervista il giornalista domanda se il ritorno in Rai è anche da attribuirsi al flop de Il braccio e la mente su Canale 5, ma l’attore e presentatore non sembra essere d’accordo: “Non volevo fare il preserale, è una fascia delicatissima in cui ci può stare solo un genio come Paolo Bonolis. Mia madre mi ha sempre detto: “Fa’ sempre di testa tua”. Quella è stata l’unica volta che non l’ho fatto. E ho sbagliato. Mi è dispiaciuto, quando un programma chiude prima del previsto tante persone perdono il lavoro. Detto questo, i detrattori parlano sempre e comunque”.

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