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Adriana Volpe, precisazioni e sfogo: “Siete di fronte a un codice rosso, rispetto per me e mia figlia!”

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2022-10-13

Quello che sta succedendo tra Adriana Volpe e l’ex marito Roberto Parli è tutt’altro che gossip. Come spiegato dalla stessa conduttrice, c’è di mezzo un ‘codice rosso’. Dopo le parole dell’ex opinionista del GF Vip emerse nell’aula del Tribunale di Roma, è intervenuto anche il legale dell’ex marito, a carico del quale è attualmente in …

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Quello che sta succedendo tra Adriana Volpe e l’ex marito Roberto Parli è tutt’altro che gossip. Come spiegato dalla stessa conduttrice, c’è di mezzo un ‘codice rosso’. Dopo le parole dell’ex opinionista del GF Vip emerse nell’aula del Tribunale di Roma, è intervenuto anche il legale dell’ex marito, a carico del quale è attualmente in corso un processo per maltrattamenti in famiglia.

Adriana Volpe, lo sfogo social: le precisazioni

Adesso però, Adriana Volpe è intervenuta via social per fare definitiva chiarezza su ciò che sta accadendo. L’ex Vippona ha ritenuto necessario fare delle precisazioni ed in merito ha spiegato:

È il mio primo e ultimo comunicato che faccio. Vi chiedo di rispettare una situazione molto delicata e grave perché è in atto un procedimento penale per maltrattamenti. Siete difronte ad un codice rosso con una minore che oggi ha solo 11 anni. Mia figlia merita e DEVE ESSERE RISPETTATA. Ho fatto tanto per tutelare in questi anni mia figlia e la mia vita privata, NON HO MAI RILASCIATO INTERVISTE su quello che abbiamo vissuto ed oggi trovo articoli con miei virgolettati come se avessi parlato con i giornalisti. Cosa mai fatta! Umanamente trovo raccapricciante che si estrapolino delle miei dichiarazioni rilasciate in una aula di un tribunale. E aggiungo prima di ribattere dichiarazioni di avvocati probabilmente solo in cerca di visibilità controllate la veridicità di quello che riportate perché si tratta di una minore. SOLO CHI NON È IN GRADO DI DIFENDERSI NELLE AULE USA I GIORNALI!

La Volpe ha proseguito, nel suo lungo sfogo accompagnato anche da un video:

Leggo l’ultima dichiarazione dove mi si accusa così: “registrava le conversazioni tra il padre e la figlia” come se fosse un’oscenità!

Certo che ho registrato, e credetemi non è una cosa che si fa a cuor leggero, l’ho fatto per proteggere la mia piccola perché quando si denuncia bisogna portare le prove dei gravi maltrattamenti che vengono subiti. Questo messaggio voglio che arrivi a tutte le donne che hanno subito violenza: non bisogna ne vergognarsi e ne pensare che sia un illecito se registrate per portare delle prove.

In un anno e mezzo da marzo 2020 a settembre 2021 per la condotta violenta del mio ex marito è stata chiamata la polizia per tre volte, la prima volta sono stata costretta io dagli eventi, la seconda e la terza volta la polizia è stata chiamata dai familiari del mio ex marito. E questo credo possa far capire la gravità di quello che abbiamo vissuto.

Chiedo solo di tutelare mia figlia che ripeto è una minore e rispettare le istituzioni che hanno preso provvedimenti per proteggerci da una situazione molto critica. Basta con menzogne che sono al limite della calunnia. La verità è nelle aule dei tribunali e potrete avvalervi del buon diritto di cronaca alla sentenza. Ora vi prego RISPETTATECI CON UN DECOROSO SILENZIO.

 

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