Adozioni in televisione su La7: è in arrivo un reality che seguirà le coppie passo dopo passo. Polemiche a fiumi
di Valeria Panzeri
Pubblicato il 2010-01-23
Da qualche anno a questa parte La7 si è ritagliata uno spazio di assoluto rispetto all’interno delle case degli italiani. Questa nuova emittente televisiva ha saputo fronteggiare con estrema intelligenza i due colossi “sacri” contro il quale è scesa nell’arena a combattere: la mamma dell’Italia nostra, la Rai e la televisione commerciale che ha rivoluzionato …
Da qualche anno a questa parte La7 si è ritagliata uno spazio di assoluto rispetto all’interno delle case degli italiani. Questa nuova emittente televisiva ha saputo fronteggiare con estrema intelligenza i due colossi “sacri” contro il quale è scesa nell’arena a combattere: la mamma dell’Italia nostra, la Rai e la televisione commerciale che ha rivoluzionato il linguaggio della comunicazione negli anni Ottanta per volere del Cavaliere, L’attuale Mediaset.
La 7, pian piano, testa china e ottime strategie, si è guadagnata un posticino di assoluto riguardo nel cuoricino di tanti italiani (compresa la sottoscritta) in quanto è stata in grado di fondere intrattenimento, cultura, storia, satira e informazione. Tutto con un taglio ricercato ma non pedante o con intenti pedagogici. Intelligente ma non intellettuale, ricercata ma non radical chic, fresca ma non ggggiovane a tutti i costi.
Considerando tali premesse la docu-fiction “Mamma ha preso l’aereo”, in procinto di decollare l’undici febbraio presso suddetta rete merita, quantomeno, il beneficio del dubbio.
Cavalcando, ma questo è chiaro e chi è senza peccato scagli la prima pietra, la fortissima attenzione che si è creata recentemente intorno all’argomento affidi/adozioni in seguito alla tragedia che ha funestato Haiti è stato confezionato un format che seguirà, passo per passo le vicende di svariate coppie durante tutte le fasi che scandiscono il processo di un’adozione.
Il Reality verrà scaglionato in sei puntate entro il quale sarà possibile osservare il percorso di sei coppie e dei rispettivi bimbi in procinto di congiungersi al nuovo nucleo famigliare.
Tale progetto ha scatenato una tempesta di polemiche, con schiere di psicologi sul piede di guerra. Una delle critiche, a nostro parere, maggiormente sterili si fonderebbe sulla questione che i minori vengano mostrati a volto scoperto. Ma dico io, a un bimbo che vive in un orfanotrofio di Nuova Dehli può vagamente interessare se la nuova legge sulla privacy viene o meno rispettata? Ma di cosa stiamo parlando? Di aria fritta e basta.
Tutto sta nel capire che taglio verrà dato al programma, ma, conoscendo i criteri di La7 credo che meriti il beneficio del dubbio, quantomeno. Inoltre ritengo che molte coppie troveranno interessante questa sorta di adozione documentata passo per passo, in quanto molte famiglie sono fortemente interessate ad adottare ma spesso, per motivo legati alla burocrazia, non sanno nemmeno da che parte incominciare.
Nel momento in cui viene rispettata la psiche dei minori ritengo, che con tutti i traumi pregressi che questi bambini già si portano sulle spalle, al questione “volto scoperto” sia veramente ridicola e faziosa.
Che coprissero allora anche tutti i volti di quei bambini sofferenti, mutilati, orfani e soli che vediamo al tg da settimane quando si parla di Haiti. Invece gli occhi di queste vittime servono, per non far chiudere gli occhi al mondo.
Quando hanno cercato di estrarre “Alfredino Rampi” da quel pozzo che, purtroppo è diventata la sua tomba, nel tentativo di salvargli la vita gli hanno spaccato un braccio: intelligentemente hanno ritenuto che quello fosse il male minore… in quel caso non è bastato; ma davanti all’urgenza non si può perdere tempo a fare i “duri e puri”.