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Addio Dahlia Tv, il comunicato della redazione

di Simone Morano

Pubblicato il 2011-02-28

È finita, dunque, l’avventura di Dahlia Tv. La redazione della televisione ha diffuso un comunicato per esprimere la propria posizione e per ringraziare chi l’ha sostenuta nell’esperienza. “Finisce la nostra esperienza professionale come dipendenti di Made – Filmmaster, indotto da Dahlia Tv – si legge nel comunicato -. Cala così il sipario sulla possibilità di …

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L'avventura di Dahlia è finita

È finita, dunque, l’avventura di Dahlia Tv. La redazione della televisione ha diffuso un comunicato per esprimere la propria posizione e per ringraziare chi l’ha sostenuta nell’esperienza.

“Finisce la nostra esperienza professionale come dipendenti di Made – Filmmaster, indotto da Dahlia Tv – si legge nel comunicato -. Cala così il sipario sulla possibilità di un polo alternativo nel mondo dell’informazione sportiva sul digitale terrestre. La decisione di oscurare la passione di 270.000 abbonati ed il lavoro di 150 dipendenti è stata comunicata dall’amministratore delegato di Telecom Italia Media, Giovanni Stella, proprietario della banda e socio di minoranza di Dahlia Tv, a 24 ore dal termine ultimo per l’approvazione del piano di salvataggio proposto dall’amministratore delegato di Made, Filippo Chiusano”.

“L’improvviso dietrofront di Telecom Italia Media – prosegue il comunicato – ha di fatto vanificato due anni di lavoro ed ogni sforzo profuso dalle varie parti coinvolte per mantenere in vita un progetto in cui tutti noi abbiamo creduto fino all’ultimo con passione e professionalità”.

“A Filippo Chiusano – si legge ancora – va il più sentito ringraziamento di tutta la redazione giornalistica e dei dipendenti Made  – Filmmaster, per aver in ogni modo tentato di salvare il destino di Dahlia Tv e con esso quello di tutti coloro che hanno creduto in questa avventura”.

“Crediamo inoltre – è la conclusione – che coloro i quali ne avevano facoltà e potere forse avrebbero potuto fare di più, non solo a parole ma con i fatti, per mantenere in vita l’unica realtà che garantisse il pluralismo sul digitale terrestre”.

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