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Achille Lauro, Sanremo 2020: chi è la Divina Marchesa Casati Stampa?

di Valentina Gambino

Pubblicato il 2020-02-08

Terza apparizione sul palcoscenico di Sanremo 2020 e terza ispirazione per Achille Lauro. Dopo San Francesco e David Bowie nei panni di Ziggy Stardust, il cantante romano si ispira alla Divina Marchesa Luisa Casati Stampa. Achille Lauro: chi è la Divina Marchesa Casati Stampa? “Musa ispiratrice dei più grandi artisti della sua epoca. Grande mecenate, …

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Terza apparizione sul palcoscenico di Sanremo 2020 e terza ispirazione per Achille Lauro. Dopo San Francesco e David Bowie nei panni di Ziggy Stardust, il cantante romano si ispira alla Divina Marchesa Luisa Casati Stampa.

Achille Lauro: chi è la Divina Marchesa Casati Stampa?

“Musa ispiratrice dei più grandi artisti della sua epoca. Grande mecenate, performer prima della performing art e opera d’arte vivente” spiega Achille Lauro sul suo profilo Instagram.

Luisa Casati fu una nobildonna e collezionista d’arte italiana, ricchissima ereditiera. Sposa del marchese milanese Camillo Casati Stampa di Soncino ebbe una sola figlia: Cristina. La relazione con Gabriele D’Annunzio provocò uno scandalo e Luisa Casati divenne particolarmente eccentrica, a partire dall’abbigliamento e dal vistoso trucco.

E’ stata musa ispiratrice dei più grandi artisti dell’epoca, tra i quali Filippo Tommaso Marinetti, Fortunato Depero, Giacomo Balla e Man Ray. Grande mecenate, è stata di una delle protagoniste della bell’epoque a Venezia, città che scelse come il proprio palcoscenico.

Amante dell’arte al punto di diventare essa stessa un’opera, era insofferente a regole e convenzioni, di cui – appunto – si è sempre fregata. “È un personaggio iconico e mistico che mi ha colpito. Musa inarrivabile, eterea e decadente”, ha spiegato Achille Lauro. La figura della Marchesa Casati, con la sua vita discussa, è stata un personaggio di grande rottura e in anticipo sui tempi: performer prima della performing art diventando una vera icona.

Nel 1910 acquistò a Venezia l’abbandonato palazzo Venier dei Leoni, oggi sede della fondazione e museo Peggy Guggenheim. Questo palazzo con grandi giardini fu la sua residenza fino al 1924. Celebre la sua festa dove riservò per una notte l’intera Piazza San Marco, dove, nelle serate normali, amava passeggiare nuda, coperta da un mantello di pelliccia. Questo succedeva mentre il servitore d’ordinanza reggeva una torcia in modo che i passanti l’ammirassero. In questi giardini Luisa Casati accolse corvi albini, pavoni e ghepardi.

Nel 1923 decise di acquistare una casa a Parigi, il Palais Rose da lei soprannominato Palais du Rêve, chateau alle porte di Parigi appartenuto a Robert de Montesquiou. Nel 1930 aveva ammassato, a causa del suo stile di vita, un debito di 25 milioni di dollari; impedita a soddisfare tutti i creditori fu obbligata a vendere il Palais e tutti i suoi contenuti furono messi all’asta. Tra gli acquirenti all’asta ci fu anche Coco Chanel.

Da Parigi emigrò a Londra, dove viveva la figlia Cristina. Qui visse in povertà fino alla morte avvenuta nel 1957. È sepolta a Londra nel Brompton Cemetery. Il suo epitaffio, scelto dalla nipote, recita: “L’età non può appassirla, né l’abitudine rendere insipida la sua varietà infinita”. Sono le parole che usa Shakespeare per descrivere Cleopatra in Antonio e Cleopatra.

 

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Achille Lauro rende omaggio a Luisa Casati Stampa, collezionista d’arte italiana dei primi del 900 ❤️💥 Noi siamo pazze di lui 🌈😍

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