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Lamberto Sposini è stato dimesso. Inizia la lunga riabilitazione

di Emanuela Longo

Pubblicato il 2011-07-13

E’ stato dimesso lo scorso 11 luglio, il giornalista e conduttore Lamberto Sposini, dopo essere stato colpito il 29 aprile da una grave emorragia cerebrale, pochi attimi prima della messa in onda della trasmissione La vita in diretta. Ricoverato per ben 73 giorni presso il policlinico Gemelli di Roma, dopo il delicato intervento chirurgico attuato …

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E’ stato dimesso lo scorso 11 luglio, il giornalista e conduttore Lamberto Sposini, dopo essere stato colpito il 29 aprile da una grave emorragia cerebrale, pochi attimi prima della messa in onda della trasmissione La vita in diretta. Ricoverato per ben 73 giorni presso il policlinico Gemelli di Roma, dopo il delicato intervento chirurgico attuato per rimuovere l’esteso ematoma e dopo lo stato di coma presso il reparto di Terapia Intensiva, Sposini era stato poi spostato in un nuovo reparto, fino alle dimissioni avvenute nella mattinata di lunedì.

Il giornalista, sarà ora seguito da un centro specializzato in neuro-riabilitazione dove inizierà la seconda fase della terapia, come annunciato dal professor Giulio Maira, ordinario di neurochirurgia presso il Gemelli e che ha seguito per quasi tre mesi le condizioni di salute di Lamberto.

Col passare dei giorni, le condizioni di salute del giornalista e conduttore Rai erano andate lentamente ma gradualmente migliorando ed al momento delle dimissioni, le condizioni neurologiche di Sposini sottolineano un positivo recupero delle funzioni cognitive e motorie. La lunga riabilitazione che ora attenderà il celebre volto televisivo, che nelle ultime settimane è stato attorniato da parole di solidarietà da parte di colleghi e ammiratori, risulta tuttavia necessaria.

In una nota, la famiglia di Sposini ha voluto ringraziare l’equipe medica del Gemelli per gli “enormi passi in avanti che gli hanno consentito di recuperare consapevolezza e lucidità”, ma anche invitare i media a “proseguire lo sforzo di tutela della privacy anche in segno di rispetto per le strutture, il personale e gli altri degenti dell’Istituto che da oggi ospita Lamberto”.

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