Le iene
Le Iene, ieri sera un servizio sulla vivisezione. L’intervista ad un contrario e ad un favorevole e le immagini di un esperimento su un topo
Laura Errico 04/10/2010
Nella puntata de Le Iene, andata in onda ieri sera alle ore 00:30, è stato trattato il tema della vivisezione, citando anche una recente legge approvata dalla Comunità Europea, che, tra i vari punti, sancisce che è possibile utilizzare i cani e i gatti randagi nei laboratori per la sperimentazione scientifica. In italia è nato un dibattito sull’argomento: […]
Nella puntata de Le Iene, andata in onda ieri sera alle ore 00:30, è stato trattato il tema della vivisezione, citando anche una recente legge approvata dalla Comunità Europea, che, tra i vari punti, sancisce che è possibile utilizzare i cani e i gatti randagi nei laboratori per la sperimentazione scientifica.
In italia è nato un dibattito sull’argomento: da una parte ci sono i favorevoli, che considerano la vivisezione indispensabile per la ricerca, e dall’altra i contrari, che la definiscono una tortura ingiusta. La new entry Facchetti ha intervistato sia una persona contraria, ossia la dottoressa Michela Kuan della lega antivivisezione, sia una persona favorevole, cioè il professore Silvio Garattini, direttore dell’Istituto ricerche farmacologiche “M. Negri”.
La dottoressa Michela Kuan ha spiegato che la vivisezione viene praticata soprattutto su ratti e topi e che gli animali usati nei laboratori provengono da stabilimenti nei quali si allevano animali appositamente per destinarli a quest’uso, più una piccola parte, specialmente scimmie, che vengono catturate allo stato selvatico. Nei laboratori agli animali si può fare di tutto, ad esempio fratture delle ossa, bruciature, ustioni, iniezioni e somministrazioni di sostanze tossiche. Poi la dottoressa ha affermato che la sperimentazione di un farmaco su un animale non è attendibile per l’uomo e che alla vivisezione esistono metodi alternativi, che sono stati già approvati scientificamente. Da tutto ciò deriva che la vivisezione non è indispensabile.
Dopo tale intervista sono state mostrate le immagini di alcune sperimentazioni su alcuni topial termine delle quali ha preso l’avvio l’intervista al professore Silvio Garattini. Quest’ultimo ha esordito dicendo che si usano gli animali nei laboratori per diminuire le sofferenze degli ammalati. Ad esempio fino a qualche anno fa se un bambino prendeva la leucemia moriva nel giro di sei mesi, mentre oggi si guarisce nell’80% dei casi. Ha affermato che per ridurre le sofferenze degli animali si utilizza l’anestesia e che la sperimentazione sugli animali è utile, anche se ci sono differenze tra la fauna e il genere umano, perchè gli animali fungono da modello di quello che può succedere nell’uomo. A coloro che si oppongono alla vivisezione ha detto:
Se fossero coerenti non dovrebbero comprare i farmaci! D’altra parte non possono decidere loro se le persone si vogliono curare.
Infine alla domanda se riteneva più importante la vita di un uomo o quella di un animale il professore ha risposto scegliendo la prima.